Il ritratto del Conte di Saint Germain
L'unico ritratto conosciuto del Conte di Saint-Germain apparteneva alla marchesa d'Urfé. Paul Chacornac ritiene che questo quadro sia stato dipinto dal conte Rotari, amico del conte di Saint-Germain, e donato da quest'ultimo a Madame d'Urfé, agli inizi del 1760. Fu inciso a bulino da N. Thomas nel 1783, dopo la vendita avvenuta nell'anno precedente della biblio­teca e dei quadri del duca de la Vallière, che a sua volta nel 1777 aveva acquistato la collezione della marchesa d'Urfé, morta nel 1775.

Questo ritratto è stato offerto dall'artista a Nicolas di Thy, conte di Milly, membro dell'Accademia delle Scienze e Venerabile della famosa loggia: « Le Nove Sorelle » dove fu iniziato Voltaire.
Successivamente l'artista N. Thomas vi incise, con una particolare tecnica detta bulino, i seguenti versi:

L'unico ritratto - quadro del Conte di Saint Germain

Il Conte di Saint-Ger­main, celebre Alchimista
Al pari di Prometeo, s'impossessò del fuoco
per cui il mondo esiste e tutto respira.
La Natura, ad un suo cenno, obbedisce e si muove:
Se non è dio egli stesso, un dio possente l'ispira.

Nel gennaio 1785 il «Giornale di Berlino» (Berli­nische Monatsschrift) pubblicò integralmente tali versi.

A tal proposito rimane famoso il contributo di Kant al dibattito intorno alla domanda “Cos'è l’illuminismo?” svoltosi negli anni 1783-1784 sulla rivista “Berlinische Monatsschrift” ed al quale prendono parte, oltre a Kant, alcuni dei protagonisti della cultura filosofica e letteraria della Germania della fine del Settecento: Hamann, Herder, Lessing, Mendelssohn, Schiller, Wieland.

(I. Kant,Risposta alla domanda: Was ist Aufkläerung? (Cos'è l'Illuminismo?) in "Berlinische Monatsschrift", 5 dicembre 1783, pp. 516).